Devono essere riviste le nuove norme sulle dimissioni online del lavoratore, introdotte dal Dlgs n. 151/2015 attuativo del Jobs Act ed in vigore dal 12 marzo 2016, con lo scopo di evitare il ricorso delle cosiddette dimissioni in bianco da parte dei datori di lavoro. Tale procedura risulterebbe infatti troppo costosa sia per le aziende che per i bilanci dello Stato.
A lanciare l’allarme è stato il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, in una lettera inviata al ministro del lavoro Giuliano Poletti, con la quale non si contesta il nobile obiettivo della misura di ridurre le dimissioni in bianco, ritenute una forma di violenza inaccettabile, ma il procedimento e le sue mancanze. Tra le lacune dell’attuale procedura il fatto che il provvedimento non preveda delle azioni specifiche per chi abbandona il posto di lavorosenza formalizzare le dimissioni. Fenomeno non trascurabile visto che coinvolge 70 mila casi l’anno (5% delle dimissioni totali).
FONTE: PMI