Con la nuova Ordinanza della Regione Veneto n.81 del 31/07/2020 sono state prorogate, salvo modifiche future, fino al 15 ottobre 2020, le restrizioni per i soggetti lavoratori e non che fanno ingresso in Veneto dopo aver soggiornato in un paese “a rischio” epidemiologico.
Come possiamo trovare nel testo dell’Ordinanza, dovranno essere obbligatoriamente a un test di screening con tampone rinofaringeo tutti i soggetti che rientrano in Veneto dopo aver effettuato un viaggio per comprovati motivi di lavoro, in un Paese diverso dalla lista fornita qua sotto:
- Austria, Belgio, Bulgaria, Svizzera, Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Estonia, Grecia, Spagna, Finlandia, Francia, Croazia, Ungheria, Irlanda, Islanda, Italia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Svezia, Slovenia, Slovacchia, Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco, San Marino, Città del Vaticano.
I soggetti dovranno sottoporsi a due tamponi:
- il primo quando si arriva in Veneto;
- il secondo dopo 5-7 giorni, nel caso in cui il primo tampone fosse negativo.
Spetta al datore di lavoro assolvere l’obbligo, di effettuare i tamponi, contattando l’Ulss di riferimento.
Se il lavoratore al primo tampone risulta negativo, potrà essere riammesso al lavoro in modo temporaneo, rispettando l’obblig di utilizzo della mascherina chirurgica. Solo se anche il secondo tampone dovesse risultare definitivo il lavoratore potrà essere riammesso al lavoro in modo definitivo.
Nel caso in cui l’ingresso o il rientro in Veneto, da un Paese diverso da quelli della lista, avvenisse per motivi non lavorativi, il soggetto si dovrà sottoporre all‘isolamento fiduciario della durata di 14 giorni partendo dalla data di ingresso in Veneto.
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