Il 1 ottobre 2023, il CBAM è entrato in vigore nella sua fase transitoria, con il primo periodo di report per gli importatori che si conclude il 31 gennaio 2024.
**Settori Coinvolti e Materiali Interessati:**
Il CBAM si applicherà inizialmente alle importazioni di determinati beni e precursori selezionati, la cui produzione è intensiva di carbonio e a rischio significativo di fuga di carbonio. I settori interessati includono cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno. Questa estesa portata, quando completamente implementata, coprirà oltre il 50% delle emissioni nei settori coperti dal Sistema di Scambio di Quote di Emissione (ETS).
**Scadenze e Attività durante la Fase Transitoria:**
Durante questo periodo graduale, gli importatori dovranno solo segnalare le emissioni di gas serra (GHG) incorporate nelle loro importazioni, senza effettuare pagamenti finanziari o aggiustamenti. Le emissioni indirette saranno incluse nella fase successiva per alcuni settori (cemento e fertilizzanti), in base a una metodologia definita nel Regolamento di Attuazione pubblicato il 17 agosto 2023 e le relative linee guida.
Flessibilità nei Report Durante la Fase Transitoria:
Fino alla fine del 2024, le aziende potranno scegliere tra tre modalità di report: a) report completo secondo la nuova metodologia (metodo UE); b) report basato su un metodo equivalente; c) report basato su valori di riferimento predefiniti (solo fino a luglio 2024). Dal 1 gennaio 2025, verrà accettato solo il metodo UE e le stime (incluse le valutazioni predefinite) potranno essere utilizzate solo se rappresentano meno del 20% delle emissioni totali incorporate.
Strumenti e Supporto per gli Importatori:
La Commissione ha sviluppato strumenti informatici dedicati per aiutare gli importatori a eseguire e segnalare questi calcoli, oltre a fornire orientamenti approfonditi, materiali didattici e tutorial di supporto. Il primo report degli importatori dovrà essere presentato entro la fine di gennaio 2024.
Fase Definitiva a Partire dal 1 gennaio 2026:
Con l’entrata in vigore del sistema permanente dal 1 gennaio 2026, gli importatori dovranno dichiarare ogni anno la quantità di merci importate nell’UE nell’anno precedente e le relative emissioni di GHG. Successivamente, dovranno consegnare il numero corrispondente di certificati CBAM, il cui prezzo sarà calcolato in base al prezzo medio settimanale delle aste delle autorizzazioni EU ETS espresse in €/tonnellata di CO2 emessa.
Revisione del CBAM e Scadenze Future:
Una revisione del funzionamento del CBAM durante la fase transitoria si concluderà prima dell’entrata in vigore del sistema definitivo. Nel frattempo, verrà esaminato il campo di applicazione dei prodotti per valutare l’inclusione di altri beni prodotti nei settori coperti dall’EU ETS nel meccanismo CBAM entro il 2030.
**Settori Coinvolti e Dove Segnalare:**
I settori interessati dal CBAM includono
- cemento,
- ferro e acciaio,
- alluminio,
- fertilizzanti,
- elettricità
- idrogeno.
Gli importatori possono accedere al Registro Transitorio CBAM attraverso l’Autorità Competente Nazionale del paese in cui sono stabiliti.
Il CBAM rappresenta una pietra miliare nella promozione della sostenibilità ambientale e richiede un’azione tempestiva da parte degli importatori per garantire la conformità con le nuove normative.
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