È arrivata martedì 12 marzo, con 467 voti favorevoli, 65 contrari e 74 astensioni, il via libera dell’Europarlamento alla Direttiva Green Claims contro il greenwashing.
Questa legislazione segna un importante traguardo nella lotta per una maggiore trasparenza e autenticità nel settore ambientale.
PER APPROFONDIRE Una Rivoluzione Verde nell’Industria con la Nuova Direttiva Anti-Greenwashing (bwbconforma.it)
Cosa Prevede la Nuova Normativa
La Commissione europea ha presentato la sua proposta contro il greenwashing un anno fa, notando una tendenza preoccupante nel panorama delle dichiarazioni ambientali.
Nel 2014, già il 75% dei beni in commercio conteneva dichiarazioni green, ma nel 2020 si è visto che almeno il 53,3% di queste informazioni era ingannevole e il 40% del tutto prive di fondamento.
Ecco cosa prevede il testo approvato dall’Europarlamento:
- Prove scientifiche: Le aziende non potranno più fare affermazioni come “biodegradabile” o “a base di materie prime biologiche” senza fornire prove scientifiche che le sostengano. Queste prove dovranno essere valutate da terze parti indipendenti e prendere in considerazione l’intero ciclo di vita del prodotto.
- Dimostrazioni preventive: Le prove scientifiche dovranno essere fornite prima della commercializzazione del prodotto, garantendo che le affermazioni siano verificate e affidabili.
- Tempo di valutazione: I Paesi membri dovranno identificare enti pubblici responsabili della valutazione delle affermazioni ambientali entro 30 giorni dalla loro presentazione. Le dichiarazioni e i prodotti più semplici potrebbero essere soggetti a verifiche più rapide.
- Eccezioni per le microimprese: Le microimprese non saranno obbligate a conformarsi alle nuove norme, mentre le PMI avranno un anno in più per adeguarsi rispetto alle grandi aziende.
- Compensazione delle emissioni: Le aziende non potranno più fare dichiarazioni ecologiche basate solo su schemi di compensazione delle emissioni senza una riduzione sostanziale delle loro emissioni. I crediti di carbonio dovranno essere certificati e le aziende avranno a disposizione un anno per definire quali emissioni possono essere considerate residue.
- Sanzioni: Le aziende che utilizzano dichiarazioni ambientali non comprovate potrebbero essere multate fino al 4% delle loro entrate annuali o escluse dalla partecipazione ad appalti pubblici o sussidi.
- Sostanze pericolose: Le dichiarazioni ambientali sui prodotti contenenti sostanze pericolose saranno permesse temporaneamente, ma sarà la Commissione a decidere se debbano essere vietate del tutto in futuro.
La Direttiva Green Claims rappresenta un passo significativo verso un mercato più trasparente e responsabile, e BWB Conforma è qui per supportare le aziende nel rispondere a questa sfida.
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- Certificazioni Ambientali UNI EN ISO 14001: Assistenza nella certificazione secondo gli standard ambientali internazionali, garantendo il rispetto delle normative e la gestione efficace degli impatti ambientali.
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